Numeri 1-2-3 Anno XV – 2020

Numero 1-2-3 Anno XV – 2020
Anno 2020 anno 15

ARCHIVIO STORICO

Vi presentiamo per l’archivio storico di quest’anno due capitoli del libro Extreme Stress and Communities. Impact and Intervention, edito a cura di Stevan E. Hobfoll e Marten W. De Vries (Springer Ed., Kluver, Dordrecht, Netherlands, 1995), in cui si riportano le ricerche, i contributi e le discussioni del seminario – organizzato dalla NATO – tenutosi a […]

Anno 2020 anno 15

LA TERAPIA DELLA REMINISCENZA IN CASO DI DEPRESSIONE IN PAZIENTI ANZIANI: RASSEGNA SISTEMATICA

In considerazione del fatto che la popolazione italiana è caratterizzata da un progressivo invecchiamento e che la depressione in età senile rappresenti un disturbo molto diffuso ma spesso non riconosciuto e trattato in modo adeguato, si ritiene utile conoscere quali terapie abbiano dato prove di efficacia nel contrastare l’insorgenza di tale patologia, migliorando la qualità di vita dell’anziano. Lo scopo della seguente rassegna sistematica è comprendere se la terapia della reminiscenza migliori il tono dell’umore del paziente geriatrico e ne diminuisca la depressione diventando uno strumento valido per la cura della stessa. La ricerca effettuata attraverso i data base elettronici EBSCO e GOOGLE SCHOLAR, ha preso in considerazione gli articoli pubblicati dal 2000 al 2019 selezionati in base ai seguenti criteri: studi che trattino di terapia della reminiscenza di qualsiasi tipo (strumentale e integrativa); che riportino la depressione come uno dei principali out-come testati; che prendano in considerazione soggetti > di 60 anni senza diagnosi di demenza e con deterioramento cognitivo lieve; che siano in lingua inglese o italiana, di cui sia disponibile il full text. La rassegna sembra evidenziare che la terapia della reminiscenza costituisca un’ottima opzione di trattamento in caso di depressione senile che porterebbe ad un consistente alleviamento dei sintomi.

Anno 2020 anno 15

EFFICACIA DELLA PSICOTERAPIA ON-LINE

Obiettivi. I numerosi e importanti cambiamenti sociali prodotti da Internet e dal fenomeno on- line hanno causato moltissime differenze, rispetto al passato, nei modi in cui ci relazioniamo, comunichiamo e creiamo legami (Cabrè, 2016). Ciò si è reso particolarmente evidente nell’attuale emergenza del COVID 19, nella quale all’aumentato distress connesso alla paura, all’incertezza della situazione, nonché all’autoreclusione forzata, si è accompagnato in molti casi l’impedimento di un supporto diretto, di una comunicazione faccia a faccia propri dei tradizionali interventi di cura (Zhang et al., 2020). Lo scopo di questa ricerca è quindi quello è di presentare una revisione sistematica per esaminare le prove di efficacy ed effectiveness nel trattamento di sintomi psicologici di rilevanza clinica o dei disturbi mentali con tipologia di intervento psicoterapeutico on-line per arrivare a capire se l’e-therapy possa sostituire la terapia tradizionale in particolari momenti/situazioni o affiancarla come ulteriore forma di supporto.

Metodo. La ricerca che ha utilizzato i database elettronici Scopus, PsycINFO, Pubmed/Medline, Google Scholar e Researchgate, ha preso in considerazione gli articoli pubblicati in tutte le lingue negli ultimi 8 anni, selezionati sulla base dei seguenti criteri: studi aventi per oggetto la verifica di efficacy ed effectiveness di almeno un programma di trattamento on-line di sintomatologie psicologiche cliniche o di disturbi mentali, condotti o almeno guidati da un professionista clinico (psicologo formato o psicoterapeuta in formazione); con disegni controllati randomizzati (RCT o quasi-RCT); con almeno un follow-up di almeno 3 mesi.

Risultati. L’efficacy ed effectiveness di questi programmi di intervento internet-based condotti da psicologi o di auto-aiuto guidato da professionisti della salute mentale nel ridurre la sintomatologia clinica, per la maggior parte basati su teorie cognitivo-comportamentali, è risultata ugualmente efficace rispetto a specifici interventi cognitivo comportamentali standard face-to-face in presenza, e si è rivelata significativamente più efficace rispetto a gruppi di controllo sottoposti a trattamenti usuali (TAU), liste di attesa, interventi proposti dai servizi sanitari, condizioni di auto-aiuto on-line non guidate da psicologi. È importante sottolineare che in alcuni casi però tali miglioramenti non sono stati mantenuti ai follow-up.

Conclusione. Gli studi inclusi nella rassegna hanno confermato l’efficacia dei programmi d’intervento on-line nel trattamento delle sintomatologie cliniche o di specifici disturbi mentali. Studi futuri dovrebbero includere trattamenti che non riguardano solo teorie cognitivo- comportamentali o disturbi specifici, ma anche specifiche sintomatologie significative o transdiagnostiche, se possibile. Ci si augura di proseguire in questa direzione poiché questo potrebbe aiutare nello sviluppare programmi internet-based sempre più efficaci, non esclusivamente cognitivo-comportamentali, volti a prevenire lo sviluppo di eventuali disturbi e ricadute quando sono già presenti disturbi, consentendo di ridurre anche i tempi e i costi.

Anno 2020 anno 15

CYBERBULLYING: RASSEGNA SUI PROGRAMMI DI INTERVENTO EVIDENCE-BASED

Obiettivi. Alla luce della diffusione rapida del cyberbullying, anche durante l’attuale pandemia, il presente articolo si pone l’obiettivo di esaminare e analizzare nella recente letteratura scientifica in- ternazionale, studi con programmi d’intervento con prove d’efficacia, in grado di prevenire o ridur- re il cyberbullying. Lo scopo è di presentare una revisione sistematica di tali interventi, mostrando un quadro scientifico sullo stato di avanzamento degli interventi efficaci, poiché finora la ricerca mostra più studi con programmi d’intervento efficaci sul bullismo.

Metodo. La ricerca, che ha utilizzato i database elettronici Scopus e PubMed, ha preso in conside- razione gli articoli pubblicati negli ultimi 10 anni, selezionati sulla base dei seguenti criteri: studi aventi per oggetto un programma d’intervento sul cyberbullying; con disegni controllati randomiz- zati (RCT o quasi-RCT); con un follow-up; con campione esteso (N ≥ 100) nel caso di studenti; con campione meno esteso (N<100) nel caso di destinatari diversi (es: insegnanti, counselor scolastici). Risultati. La rassegna evidenzia l’efficacia degli interventi in ambiente scolastico o universitario, con un orientamento volto a prevenire il cyberbullying, attraverso la sensibilizzazione, promuoven- do l’educazione digitale per l’uso responsabile di internet, training sull’empatia, sulle competenze sociali e comunicative, sulle abilità di coping, interventi focalizzati all’aumento del senso di autoef- ficacia, coinvolgendo anche genitori e insegnanti.

Anno 2020 anno 15

Editoriale

Questo numero di Psychomed 2020 risente delle particolari condizioni realizzatesi quest’anno. Una pandemia virale che si è diffusa in tutto il globo ha avuto impatti profondi in molti Paesi del mondo, dando motivi per incidere, anche in modo imprevedibile, su leggi e normative – e quindi su abitudini di vita delle popolazioni consolidatesi in secoli di storia […]