Questo numero monografico, a differenza di molti numeri della rivista, si incentra sulla salute piuttosto che sulla patologia, sui fattori protettivi piuttosto che sui fattori di rischio e traccia a grandi linee un excursus storico della prospettiva “positiva” nell’interfaccia medicina-psicologia.
È noto che fin dal secondo dopoguerra l’OMS ha definito il concetto di salute in maniera molto ampia, includendovi uno stato di benessere sia sul piano personale che sociale ed attribuendo ad esso un importante ruolo protettivo rispetto alla malattia.
Tale visione, che si è nel tempo concretizzata nella Psicologia della salute, nella Psicologia positiva e nella Psicoterapia positiva, è rappresentata nella scelta degli articoli, con un percorso a ritroso a partire dall’attuale interesse nei confronti dell’ambiente, la cui “salute” non è più considerata disgiungibile dalla salute umana, evidenziando in particolare gli effetti salutogeni degli ambienti naturali.
Nel primo articolo “Uomo e natura: un rapporto antico ma tuttora irrisolto” Stefania Borgo cerca di inquadrare le radici storiche della dicotomia uomo-natura – apparentemente insanabile – che porta ad affrontare in chiave riduzionista le attuali crisi ambientali.
Il secondo articolo “Gli effetti dei contesti naturali sulla salute mentale e il benessere: breve sintesi della letteratura” di Amelia De Felice, Giammaria Trimarco, Maria Ilaria Sbraga, Alfredo Marco Maria Trigona passa in rassegna gli studi che indagano le caratteristiche dei contesti naturali dotati dei maggiori effetti salutari e i possibili meccanismi legati alla funzione “riparativa” derivante dal contatto con la natura.
Nell’articolo successivo, “Terapia della natura: rassegna dei programmi basati su prove” di Anna Rita Colasanti, Mario Becciu, Giammaria Trimarco, Antonella Sinagoga, Roberta Porta, Laura Iardella, Gloria Bartolaccini, Valentina Costa e Annalisa Urbano presentano i risultati di una rassegna sistematica, effettuata con il metodo PRISMA, sugli effetti salutogeni degli interventi basati sulla natura (NBT), interventi che sfruttano in chiave terapeutica elementi presenti negli ambienti naturali.
Alessia Cella, ex-allieva del CRP e specializzata in attività Natural Based, in “Lo zainetto degli attrezzi del terapeuta in natura”, dopo aver riassunto le principali caratteristiche salutogene degli ambienti naturali,illustra alcuni interventi sul campo e il potenziale psicoeducativo del lavoro dello psicoterapeuta nella natura.
Segue un articolo teorico, “Promuovere il benessere per promuovere la salute mentale” in cui Federico Colombo illustra le caratteristiche della Psicologia positiva, che aiutano a comprendere il ruolo delle risorse della persona nel contrastare lo sviluppo di deficit e disturbi mentali, e di migliorare sia la comprensione dei meccanismi eziologici che le terapie dei disturbi resistenti ai trattamenti.
L’archivio storico è dedicato alla diffusione della Health Psychology in Europa, preceduto da un ricordo del collega ed amico Stan Maes, che ha enormemente contribuito sia alla nascita della Società europea che allo sviluppo scientifico e professionale di questa area.
Gli articoli storici sono tratti da un libro “Health Psychology in Cardiovascular Health and Disease”, a cura di L. Sibilia e S. Borgo, frutto del primo Corso Erasmus in questo campo, che ben riflette gli interessi scientifici dei primi anni ‘90 (vedi indice). Da questo volume sono stati selezionati la Prefazione degli Autori, l’Introduzione di Marie Johnston e alcuni dei capitoli: “Social cognitive models” di John Weinman, “Social support and coronary artery diseases” di Jesus Rodriguez Marin, “Principles of modification of eating habits” di Stefania Borgo e Lucio Sibilia e “Principles of community health promotion” di Stan Maes.
Sperando di aver tracciato un percorso esauriente dell’emergenza dei fattori positivi in ambito psicoterapico vi auguriamo buona lettura.
Stefania Borgo e Lucio Sibilia